Cari cittadini,

trovate di seguito la versione integrale del comunicato che recentemente abbiamo trasmesso alla stampa, per fornire una dovuta risposta alle preoccupazioni estese dai consiglieri di minoranza sui presunti paradossi che toccano la nostra amministrazione.

Buona lettura

Il Sindaco e la maggioranza consiliare

 

A giudicare dall’articolo diffuso ieri dai consiglieri di Comunanza, viene quasi da pensare che Antognozzi, Gionni e Perugini siano vittime di un improvviso caso di amnesia. I tre denunciano con enfasi che “dopo nove mesi viviamo un paradosso: nessun nuovo progetto, nessun nuovo finanziamento e addirittura blocco dei cantieri”. Per aiutare con i problemi di memoria, vale la pena ricordare che gli stessi tre consiglieri erano assessori della passata amministrazione, quella che, in cinque anni, ha lasciato in sospeso gran parte degli investimenti già finanziati nel quinquennio 2014-2019: palazzo comunale, struttura di Piantabete, asilo nido, marciapiede di via Campo Sportivo, tutte opere sbandierate nel programma elettorale e mai completate. A questo punto, la domanda sorge spontanea: i consiglieri di minoranza sanno davvero cosa sia un paradosso? Perché, a ben guardare, l’unico vero paradosso sembra proprio un altro

Di seguito la minoranza spiega il progetto della struttura che oggi chiamano giustamente socio-sanitaria, fino a ieri chiamata viziosamente “casa di Riposo” ; parla ancora del palazzo ex Ipsia, di palazzo Saladini, e ancora della piscina coperta, e, dulcis in fundo, si minacciano azioni per eventuali abusi. L’articolo si chiude con un umile “Sacconi si trova in dote un pacchetto di opere pronte e finanziate, il suo unico impegno è dare corso alle procedure”.

È evidente che la minoranza non è entrata ancora nell’ottica che oggi c’è una nuova classe dirigente che amministra in base agli impegni presi attraverso il proprio programma e un proprio nuovo modello amministrativo e metodo. Non solo, la minoranza sottovaluta, e forse persino ignora, che l’unico impegno di noi tutti è quello di onorare la fiducia dei cittadini tutti agendo con cautela e umanità, e non quello di dare corso a mere procedure per realizzare gli investimenti – peraltro assai discutibili – previsti nella presunta ‘dote’ che la precedente amministrazione lascia in eredità.

Ma veniamo al dunque, e alla famosa ‘dote’ di cui la minoranza millanta. La dote a cui si fa riferimento è un mutuo – e dunque un debito – di 3 milioni e 500 mila euro, pagati rigorosamente a rate di 150 mila euro l’anno per 30 anni attraverso le tasse dei cittadini comunanzesi, per realizzare una struttura sociosanitaria a cui, prima della contrazione del mutuo, la Regione Marche aveva negato l’autorizzazione a essere convenzionata. Insieme a questa, l’annosa vicenda della piscina coperta, appaltata dalla precedente amministrazione senza studio di sostenibilità e prefattibilità economica. Ricordiamo che quando in Consiglio Comunale – e i verbali sono agli atti e consultabili al sito del Comune di Comunanza – la maggioranza chiedeva numi sul perché si fosse deciso di appaltare la piscina coperta senza uno studio di sostenibilità economica, i consiglieri Antognozzi, Gionni e Perugini  sostenevano di aver condotto lo studio e di averlo “a casa”.

È chiaro che quello che i consiglieri di minoranza etichettano come un nascondersi “dietro la presunta insostenibilità economica delle opere” (enfasi aggiunta), è in realtà prudenza e responsabilità esercitata nel miglior interesse della comunità, in considerazione del fatto che a quanto ci sembra, più che di una cospicua dote, l’eredità della passata amministrazione appare più come una vera e propria sciagura. Infatti, se l’attuale amministrazione si è riservata di analizzare in modo approfondito gli investimenti della residenza RD3 e la piscina coperta è perché sin da subito sono emerse delle anomalie gravi. Senza contare che, mentre la tanto decantata amministrazione Cesaroni contraeva un debito di 3 milioni e 500 mila euro a spese dei cittadini comunanzesi presenti e futuri, a pochi chilomentri da Comunanza, e nello stesso periodo, un’altra amministrazione realizzava una struttura di 34 milioni di euro totalmente a carico dello Stato.

Il minimo che la presente amministrazione potesse fare, per onorare il suo unico vero impegno – e cioè quello con i cittadini e con la comunità – era dunque procedere con la massima cautela, studiando e confrontandosi con esperti – spesso sostenendo anche dei costi – pur di arrivare al male minore.

Ma non abbiamo mai fatto segreto della nostra volontà di procedere in maniera radicalmente opposta all’amministrazione precedente. Ed oggi finalmente questo è sotto gli occhi di tutti, ed è la prima promessa che possiamo dire di aver mantenuto: “linguaggio nuovo ed ascolto attento”, il recupero di un sano rapporto umano con i cittadini, i commercianti, le associazioni, i sindaci, la Chiesa, la Ciip, la Regione; sarebbe poi superfluo parlare dei rapporti territoriali.

Eppure, di priorità importanti e gravi ne abbiamo avute in questi primi mesi. Priorità affrontate con competenza, determinazione e costanza. Non è un caso se alcuni risultati insperati da tutti forse stanno arrivando. Ma indaffarata com’è nel supervisionare i codici QR in Centro Storico, forse la minoranza di questo non si è accorta; come del resto sembra non essersi accorta dei lavori in corso all’Asilo Nido Bianconiglio che tutti aspettavano da otto anni e che restituiremo per la prossima stagione settembre 2025.

Per non parlare inoltre di tutte le prestigiose iniziative fatte nell’anno, da Autunno nei Sibillini, pro loco in festa, rilancio della fiera degli uccelli, un Natale con luminarie che sono state sotto gli occhi di tutti, nonchè la sostituzione di tutti i corpi illuminanti del Paese e frazioni. Il Paese ha recuperato “luce”, prima era al buio.

Insomma, l’amministrazione comunanzese è al lavoro dal giorno zero; ed è un lavoro silenzioso e chirurgico, lontano dal sultanismo, ma vicino al cittadino. Non ci faremo prendere dalla fretta di tagliare i nastri, e gli investimenti saranno fatti a regola d’arte in base alle vere esigenze della collettività.

Per quanto riguarda invece l’investimento di Palazzo Saladini, in carico alla Fondazione E. Pascali, non capiamo la sollecitazione, ammenochè qualcuno non abbia fretta di arrivare al collaudo.