Cogliamo l’occasione per spiegare ai cittadini cos’è una comunità energetica o CER, di cui si parla tantissimo e sul quale tema siamo stati più di una volta sollecitati dai consiglieri di minoranza.

La CER è un modello di produzione e gestione dell’energia rinnovabile che coinvolge attivamente organizzazioni locali, cittadini, imprese. I vantaggi sono la sostenibilità ambientale, la partecipazione di tanti soggetti, il risparmio derivante dal fatto che, producendo e consumando all’interno della comunità, c’è un abbattimento di costi. Quindi lo Stato sollecita i comuni ad unirsi e a creare delle CER, offrendo per queste degli incentivi.

Il Comune di Comunanza, qualche anno fa, insieme ad altri 11 comuni ha risposto ad un bando CER finanziato con fondi PNC che prevedeva la possibilità di creare una CER installando impianti con un contributo a fondo perduto del 100%, per i comuni, i cittadini, le aziende e i commercianti; inoltre, si prevedeva l’autoconsumo sui tetti di proprietà del comune. A fronte di ciò il Comune di Comunanza risultava aggiudicatario classificandosi quarto nella graduatoria della Regione Marche. Giusta la soddisfazione dell’ex Sindaco, per essersi aggiudicato un bando così vantaggioso.

Il comune di Comunanza a novembre 2022 come comune capofila chiedeva € 13.500.000 di fondo perduto per i 12 comuni.

Ma già da Novembre 2023 (Ordinanza n. 66 PNC del Commissario per la ricostruzione post-sisma) il Comune di Comunanza veniva a conoscenza che il bando CER era stato ridimensionato con un contributo massimo a fondo perduto del 50%.

Il 13 aprile 2024, il comune di Comunanza riceveva tuttavia la comunicazione con nota prot. 3879 trasmessa dalla Struttura del Commissario per la ricostruzione post-sisma, che il bando veniva completamente stravolto. Dalla somma di euro 13.500.000 veniva stanziata la somma di euro 2.800.000 circa, sempre diviso 12 comuni. Si passava inoltre da un contributo massimo a fondo perduto del 100% al 40%, e venivano esclusi i tetti dei privati, dei commercianti, e delle imprese. Veniva inoltre tolta la possibilità dell’autoconsumo sui tetti di proprietà dei comuni. A seguito di ciò si rendeva indispensabile un Partenariato Pubblico Privato in cui una società terza si sarebbe fatta carico dell’investimento totale.

A questo punto tale CER rimaneva come un semplice affitto di tetti sulle proprietà comunali.

Nel settembre 2024, dopo il nostro insediamento, il dott. Vicario messo a disposizione dalla Struttura del Commissario per la ricostruzione post-sisma esperto di partenariati pubblico-privato, spiegava a tutti i sindaci, in modo puntuale, presso la sede dell’Unione Montana del Tronto e Valfluvione ad Ascoli Piceno, il nuovo bando fortemente ridimensionato.

A seguito di ciò, 6 comuni si ritirano nel giro di poco tempo, argomentando che il bando così ridimensionato non era più attrattivo. In concreto si trattava dei comuni di Arquata del Tronto, Montefalcone Appennino, Montedinove, Roccafluvione, Rotella e Smerillo. A questo punto, il comune di Comunanza, ritenendo insufficiente tale progetto CER, ha iniziato a guardarsi attorno e a valutare i nuovi bandi CER e le opportunità che ne derivano. Da una attenta analisi, è emerso che ci sono opportunità al momento fortemente più vantaggiose dell’attuale CER. Per quanto quest’ultima, che noi chiamiamo “zoppa”, noi stessi rinunceremo al fitto dei tetti ammenoché un altro Comune non subentri come capofila.

A breve sarà presentata la proposta alla cittadinanza di una CER dove potranno partecipare i diversi attori pubblici e privati, famiglie comprese. Per l’amministrazione sarà importante agganciarsi ad una CER che darà la possibilità ai cittadini di fare un impianto fotovoltaico con l’abbattimento del costo del 40%, e che prevederà un plus per la comunità, da destinare a scopi sociali. Si tratterà di una piccola opportunità che possiamo valutare come imprenditori, privati, commercianti, e che va nella direzione di una nuova sostenibilità ambientale, ma non è nulla da inquadrare come soluzione di territorio.

Comunanza farà dunque parte di una o più CER, coglierà l’opportunità di essere un Paese più sostenibile a livello ambientale, e darà la possibilità ai cittadini o imprese che decideranno di investire di cogliere gli incentivi sull’investimento. Come da nostra abitudine, convocheremo la cittadinanza sperando di essere puntuali e soprattutto chiari, in modo di evitare illusioni che non fanno certamente bene alla fiducia dei cittadini nelle Istituzioni.

A questo punto riteniamo la questione CER sia chiara. Quello che rimane opaco – e a cui tuttavia non riusciamo a dare risposta – è:

  • Perché l’ex sindaco e la passata Amministrazione hanno voluto far credere di poter ottenere un finanziamento di € 13.500.000,00, quando già dal novembre 2023 – con l’Ordinanza n. 66 PNC del Commissario straordinario – erano a conoscenza che il contributo massimo ottenibile era pari al 50%, da ripartire tra 12 Comuni?
  • Che la reale somma su cui potevano contare i 12 comuni in base alla nota prot. 3879 del 13.04.2024 trasmessa dalla Struttura del Commissario per la ricostruzione post-sisma era di € 2.894.641,93 sempre ripartita tra 12 comuni e non più di € 500.000,00?
  • Perché non hanno informato la cittadinanza della nuova situazione della quale erano a conoscenza dal 13 aprile 2024?.
  • E – ancora – perché successivamente hanno voluto insistere e far credere fino ai tempi d’oggi che la CER rimaneva quella grande opportunità iniziale?
  • Perché continuare a sostenere che tale CER avrebbe rappresentato un volano per l’economia del Paese, quando le aziende non potevano partecipare?
  • Perché, insomma, la vecchia amministrazione o attuale minoranza non ha portato a conoscenza i cittadini della verità?

L’atteggiamento di comunicare in modo torbido e ingannevole assomiglia molto alla storia della “casa di riposo” e di altre. Sicuramente la chiarezza non si annovera fra le loro virtù.

Dire bugie così, a nostro avviso è una grande mancanza di rispetto per i cittadini.

Noi continuamo con il nostro metodo, studiando i fascicoli, cercando di portare le soluzioni migliori laddove è possibile, e comunicando sempre con massima onestà e responsabilità civica e istituzionale.